Ferragosto nel bosco della Falanga

A Ferragosto c’è chi va al mare e chi va in montagna, e fin qui niente di strano. Senonché a Forio succede che, mentre dalla terraferma arrivano migliaia di persone, in aggiunta a quelli che già affollano le spiagge del paese, sempre più foriani, in compagnia di qualche turista coraggioso, scelgono di trascorrere il giorno dell’Assunta in montagna, per la precisione nel bosco di castagni della Falanga.

Un’iniziativa che ormai va avanti da molti anni, grazie all’impegno congiunto dell”Associazione Terra” – presieduta dall’ex parlamentare europeo, nonché foriano doc, Franco Iacono – e del comune di Serrara Fontana. E già perché l’escursione parte proprio da uno dei ristoranti più noti del comune collinare, per poi proseguire attraverso la piccola selva di robinie dei Frassitelli e arrivare, infine, in un pianoro della Falanga.

Qui, a oltre 500 metri sul livello del mare, in mezzo la straripante natura dell’isola d’Ischia, le due comunità di Forio e Serrara si sfidano “a colpi” di bruschette, insalate e tanto buon vino. A parte l’elemento ludico, che non guasta mai,  trascorrere un Ferragosto inconsueto, lontano dal vociare e la calca di chi rimane a valle, rappresenta un’opportunità importante per conoscere la vera anima del territorio, lontanissima dai cliché un po’ frusti di certa pubblicistica turistica.

L’isola d’Ischia, infatti, è molto più che una “semplice” località balneare. Soprattutto Forio, che dei sei comuni in cui è divisa amministrativamente l’isola, è quello che più tardi si è affacciato al turismo continuando a vivere di agricoltura e viticoltura ben oltre la “deadline” degli anni ’50 del secolo scorso.

Le case di pietra, i palmenti, le cisterne, le fosse della neve e gli altri reperti disseminati per la Falanga, raccontano un passato, nemmeno tanto lontano, in cui la vite veniva allevata ben oltre i 500 metri sul livello del mare. Una circostanza, questa, di cui ebbe pubblicamente a dolersene lo scrittore Norman Douglas, al punto da sconsigliare la visita invernale dell’isola d’Ischia per via del paesaggio desolato restituito dai vitigni spogli durante i mesi più freddi.

Oggi che non è più così e la vegetazione spontanea si è riappropriata di molti ettari di terreno, restano i panorami, il fresco e la serenità che la montagna ischitana ha sempre generosamente offerto ai viandanti. Quella stessa serenità che per secoli ha costituito il motivo di consolazione più grande per i vignaioli foriani, quotidianamente impegnati a strappare terreno coltivabile a una natura capricciosa, seppur fertilissima.

Per vivere tutte le sensazioni fin qui descritte, non resta da far altro che ritrovarsi il 15 agosto di buon mattino (07.30 – 08.00) nei pressi del Ristorante Bracconiere in via Nuova Falanga a Serrara Fontana. Comincia da lì il Ferragosto alternativo dell’isola d’Ischia! Non mancate!

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