Chiesa San Francesco d’Assisi

Dei sei comuni dell’isola d’Ischia, Forio è quello dove sono più numerose le tracce del “sacro”. Maioliche, edicole votive e chiese rappresentano una vera e propria toponomastica alternativa sia a quella ufficiale, che a quella turistica. Basti pensare alla strada che porta alla chiesa del Soccorso. Prima di arrivare a questo meraviglioso edificio a picco sul mare, ci sono infatti altre due chiese praticamente una accanto all’altra.

Stiamo parlando dell’Arciconfraternita Santa Maria Visitapoveri e della chiesa di San Francesco d’Assisi, entrambe nella centralissima Piazza Municipio. A dispetto della sua semplicità, la chiesa di San Francesco d’Assisi è molto importante nella storia di Forio. Fu costruita, infatti, nella seconda metà del ‘600, come voto per la terribile epidemia di peste che nel 1656 aveva seminato lutti e dolore in tutto il Regno di Napoli.

A farsi carico delle spese, l’Università di Forio e la congrega di Visitapoveri che per consentire l’ampliamento della chiesa di San Francesco d’Assisi rinunciò a parte della sua proprietà. L’edificazione di una chiesa e di un convento attiguo intitolati al “poverello d’Assisi” si spiegano anche con il cambiamento dogmatico compiuto con il concilio di Trento. In altri termini, l’ordine francescano venne in qualche modo ritenuto più funzionale alla diffusione dei precetti della chiesa controriformata.

A rimetterci, soprattutto da un punto di vista patrimoniale, furono i frati agostiniani che a partire dal XVII secolo persero progressivamente potere e influenza sull’isola d’Ischia. Da qui la presenza discreta e da sempre benvoluta dei francescani nel comune di Forio. Quanto alla chiesa non si segnalano grandi opere d’arte, nè particolari motivi decorativi. Basti pensare che la facciata è persino priva di frontone e coronamento.

Anche l’interno è molto sobrio. A una navata, gli unici elementi decorativi di qualche rilievo sono i pavimenti originali nelle quattro cappelle che si aprono sul lato destro, gli stucchi del soffitto a botte, la vetrata alle spalle dell’abside maggiore e la tela con “La Vergine che dà la regola a S. Francesco” (pure questa alle spalle dell’abside maggiore). Quest’ultima opera è di Giuseppe Simonelli, pittore napoletano allievo del più conosciuto Luca Giordano.

Da vedere, infine, “Il Calvario” di Evangelista Schiano nella seconda cappella della parete destra. La particolarità del quadro consiste nell’adattamento al preesistente crocifisso ligneo che la sormonta. Insomma, la chiesa di San Francesco d’Assisi trasmette a pieno la seduzione mistica dell’ordine francescano: quel mix di semplicità e raccoglimento che si effonde anche fuori dall’edificio, nella piazza e le case tutt’attorno. Magia dell’isola d’Ischia!

 

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