Spiaggia di Citara

Seguendo le suggestioni del mito potremmo dire che Venere, Poseidone, Tifeo e Ulisse son passati tutti da Citara. Una spiaggia “divina”, dunque, e non solo per le sue acque “miracolose”.  Sono molteplici, infatti, gli aspetti che concorrono alla bellezza del luogo. Innanzitutto la felice esposizione: siamo nel versante sud-occidentale di Ischia, di gran lunga quello più soleggiato e caldo di tutta l’isola. Poi, c’è la collina di Punta Imperatore, con la sua straripante vegetazione mediterranea e il faro che svetta, austero, sulla sommità. Infine i rinomati Giardini Poseidon, uno dei parchi termali più belli d’Europa che da oltre 50 anni – per la precisione dal 1962 – dà prestigio a Forio e all’intera isola.

Va detto che Citara, bella, lo era anche prima dell’avvento del turismo. Addirittura, e ci sono le foto a testimoniarlo, alle spalle della spiaggia c’erano decine di piccoli appezzamenti di terreno tutti intensamente coltivati. Insomma, mare, sole, prodotti agricoli e copiose sorgenti termali che sgorgavano qua e là come in una fiaba. O, se preferite, come in una leggenda: quella di Venere Citarea che, affranta per la scomparsa dell’amato Adone, trasformò le sue lacrime in benefici effluvii per la comunità.

Secondo lo storico locale Giuseppe D’Ascia (1822-1889), autore di una monumentale monografia sull’isola d’Ischia, a Citara, anticamente, c’era un vero e proprio tempio dedicato alla dea con altari e bassorilievi votivi, in maniera del tutto simile a quanto poi effettivamente rinvenuto presso la Fonte di Nitrodi (comune di Barano) dove, nel 1739, vennero alla luce sculture raffiguranti il dio Apollo e le ninfee Nitrodes.

Ma non è finita perché – come ricordato in apertura – ci sono altre leggende. A largo di Citara, infatti, affiora un grosso scoglio nero che i foriani chiamano da sempre la “Nave”. Ebbene, secondo lo storico Philippe Champault, la nave in questione sarebbe la galea messa a disposizione di Ulisse da Alcinoo, re dei Feaci. Una leggenda, quest’ultima, che occupa un posto fondamentale nell’architettura dell’Odissea omerica anche se, nessuno, a parte lo studioso francese, ha mai più identificato il regno dei Feaci con Ischia.

Detto delle leggende, resta la spiaggia che, nonostante l’erosione marina, conserva intatto tutto il suo fascino. Diversi i lidi privati, a cominciare proprio da quello dei Poseidon riconoscibile dai caratteristici ombrelloni di rafia. A fianco le spiagge attrezzate, diversi tratti liberi di cui uno abbastanza grande proprio al centro dell’arenile, a metà strada tra il promontorio di Punta Imperatore e le cosidette “Pietre Rosse” grossi massi affioranti che costituiscono il confine con l’altra spiaggia di Cava dell’Isola.

Alle spalle dell’arenile, infine, bar, ristoranti, paninoteche e diversi parcheggi privati garantiscono tutta la tranquillità che serve a trascorrere una bella giornata di mare, sole, relax e buona tavola in quel di Citara. E se, invece, quello che stai cercando è un hotel in zona, ecco i nostri consigli (leggi qui). Ischia Vi aspetta!

 

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