Il bosco di Zaro

Dei sei comuni in cui è divisa amministrativamente l’isola d’Ischia, Forio è il più ricco da un punto di vista paesaggistico-ambientale. Il bosco di Zaro, al confine con Lacco Ameno, ne è la prova regina. Migliaia di metri quadri di lecci, ulivi, querce e tutti gli arbusti tipici della macchia mediterranea, per di più a pochi metri sul livello del mare. Da Ischia Porto, con il bus di linea (CS, 1, 2) bisogna scendere alla fermata poco distante dai Giardini La Mortella e, già che vi  trovate, non è affatto peregrina l’idea di una visita a questo stupendo parco botanico da tanti anni ormai fiore all’occhiello dell’Isola Verde.

Proseguendo oltre La Mortella si arriva al belvedere Josemaría Escrivá de Balaguer. Uno slargo bellissimo da cui è possibile ammirare tutta la prima parte del lungomare Giovanni Mazzella, dalla spiaggia di San Francesco di Paola fino alla chiesa del Soccorso. Proprio di fianco al belvedere c’è l’ingresso di Villa Gancia, piccolo paradiso esotico di piante mediterranee e sub-tropicali. Essendo un’abitazione privata non è visitabile, ma già dall’esterno si scorgono pini, agavi, fichi d’India, aloe, yucche e tante altre varietà di piante che concorrono al disegno del giardino.

Dal belvedere si prosegue verso l’interno del bosco. Qualche centinaio di metri più avanti un altro spiazzo segnala la presenza degli “Scogli di Zaro”, un tempo meta preferita dei naturisti in vacanza sull’isola d’Ischia. Purtroppo quest’angolo di bosco è stato rovinato da sciagurati lavori pubblici che ne hanno compromesso la fruibilità anche se d’estate c’è ancora qualcuno – soprattutto i giovani – che preferisce fare il bagno sugli scogli anziché sulle più affollate spiagge.

Ancora più all’interno troviamo la Colombaia, dimora estiva del grandissimo Luchino Visconti. La villa, completamente immersa nel verde della collina, dopo la morte del regista ha attraversato diverse fasi: dall’abbandono, a un tentativo di acquisto non andato in porto, fino all’istituzione di una Fondazione dedicata alle arti cinematografiche. Purtroppo, anche quest’ultima esperienza sembra volgere al termine, sperando che questa bellissima villa sul mare – in cui, tra l’altro, sono custodite le ceneri del regista – non entri in una nuova fase di oblio.

Oblio che, al contrario, non riguarda il santuario della Madonna di Zaro. Pochi metri più avanti dell’ingresso della Colombaia c’è infatti una vasta porzione di bosco che dal 1994 è meta di pellegrinaggio in seguito ad alcune presunte apparizioni mariane. Un fenomeno, quest’ultimo, su cui ha deciso di vederci chiaro anche la chiesa istituendo una commissione teologico-scientifica per capirne di più.

Una cosa è certa però, indipendentemente dal punto di vista sulla vicenda. Insieme al trekking, il turismo religioso è l’altro segmento in aumento sull’isola d’Ischia. Della Madonna di Zaro la televisione si è occupata più volte negli ultimi anni contribuendo ulteriormente ad accrescere la popolarità del sito, cui ormai accorrono pellegrini da ogni parte d’Italia. Una nuova Medjugorie, dunque? Ancora non è dato saperlo, anche se le premesse sembrano esserci tutte.

Non è finita qui. L’escursione infatti prosegue verso Lacco Ameno transitando per il viale che conduce allo stupendo Hotel Mezzatorre, 5 Stelle affacciato sul mare poco distante dalla spiaggia di San Montano e il Parco Botanico e Idrotermale del Negombo. Insomma, quella di Zaro è una piacevolissima passeggiata nel verde di Forio che non presenta grossi impedimenti lungo il percorso. Un paio d’ore spese bene a contatto con la straripante vegetazione mediterranea dell’isola più bella del Golfo di Napoli. Vi aspettiamo!

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