Faro di Punta Imperatore

Il fruscio del vento, il mare che si infrange sugli scogli e il verso dei gabbiani: sono questi, da sempre, gli unici rumori che si sentono nei pressi del Faro di Punta Imperatore. Chi vuole un saggio della maestosità della natura farà bene a recarsi quassù, sulla punta di questa collina che cinge la baia di Citara.

Sotto il faro, a picco sul mare, ci sono circa 400 metri di dirupo, habitat ideale per rapaci e piccole colonie di conigli selvatici che nella rigogliosa macchia mediterranea circostante trovano le condizioni migliori alla propria riproduzione.

Il faro, attivo dal 1884, è uno dei più importanti del Mediterraneo. Insieme ad altri dieci, su tutto il territorio nazionale, è stato messo a gara dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa, nell’ambito di un progetto di valorizzazione di questi immobili pubblici che, o necessitano di importanti lavori di ristrutturazione, o non vengono più utilizzati a causa del progresso tecnologico.

Una concessione cinquantennale per trasformare questi luoghi-simbolo (oltre al Faro di Punta Imperatore, ci sono il Faro di Capo d’Orso a Maiori, il Faro di Capo Grosso a Levanzo, e il Faro di Murro di Porco a Siracusa) in strutture turistico-ricettive, o in spazi di ricerca e/o museali nel pieno rispetto delle specificità paesaggistiche e ambientali in cui sorgono.

Nel caso del Faro di Punta Imperatore i progetti presentati sono sei, tra cui uno di Gualtiero Marchesi, famosissimo chef stellato che ha intenzione di trasformare l’immobile (400 mq. più 900 mq. all’esterno) in una scuola di alta cucina. In realtà, il progetto di Marchesi è più ampio e riguarda anche gli altri fari messi in fitto dallo Stato italiano. Il desiderio è la realizzazione di un’accademia culinaria diffusa che, proprio attraverso i fari, metta in relazione i territori esaltandone le tipicità gastronomiche.

In attesa che le commissioni dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa decidano sul da farsi, quella del Faro di Punta Imperatore resta una bellissima passeggiata per chi viene in vacanza sull’isola d’Ischia. Due le strade d’accesso: una, via Costa, in località Cuotto; l’altra Via Campotese, nella frazione di Panza.

L’escursione, adatta a tutti, termina in prossimità di un piccolo cancello che delimita l’ingresso del faro. Volendo, si può arrivare con l’auto o lo scooter a poche centinaia di metri dalla struttura anche se il consiglio è di coprire l’intero tragitto a piedi. Arrivati alla fine (anche prima, in verità) il panorama vi ripagherà della fatica necessaria ad arrivarci. Provare per credere!

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